Natale: speranza o illusioneEditoriale In evidenza News Rubriche 

Natale una pausa tra ciò che è stato e ciò che sarà

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Il Natale è quel momento dell’anno che, tra luci soffuse e l’odore di cannella, sembra fermare il tempo. È un rifugio, una tregua dal caos della vita, ma anche uno specchio che riflette con implacabile chiarezza ciò che siamo stati nei mesi passati e ciò che speriamo di diventare. C’è chi dice che il Natale sia solo consumismo, che le luci sugli alberi siano un’illusione costruita per nascondere i vuoti che ci portiamo dentro.

Ed è vero: il Natale può essere ipocrisia, convenzione, un rituale ripetuto senza pensare. Ma può anche essere altro. Può essere un’ancora di salvezza, un momento per ricordare che nonostante tutto c’è ancora bellezza da trovare, persino nei gesti più semplici.

Il problema, forse, non è il Natale in sé, ma come lo viviamo.

Ci perdiamo nei regali, nei cenoni, nei bilanci che spesso pesano più delle decorazioni sull’albero. Eppure, il Natale potrebbe essere un’occasione per fermarsi e chiedersi: cosa abbiamo davvero costruito quest’anno? Cosa vogliamo lasciare andare e cosa, invece, desideriamo portare con noi nel futuro?

Ogni Natale porta con sé la fine di un ciclo.

Guardiamo indietro e vediamo mesi di sfide, momenti di gioia, dolori che ci hanno segnato. Spesso ci rendiamo conto che abbiamo corso troppo, amato troppo poco, ascoltato più gli altri che noi stessi. L’anno che finisce ci lascia sempre qualcosa: un rimpianto, una lezione, una consapevolezza nuova. Ma è anche un momento per essere indulgenti con noi stessi. Per accettare che non sempre siamo stati perfetti, che a volte abbiamo fallito, ma che anche questo fa parte del cammino.

Il prossimo anno: speranza o illusione?

Con il nuovo anno arriva sempre una lista di buoni propositi. Ma quanto di ciò che promettiamo di cambiare è davvero sincero? E quanto, invece, è solo un tentativo di placare il senso di colpa per ciò che non siamo riusciti a fare? Forse dovremmo smettere di chiedere troppo a noi stessi. Invece di pianificare, potremmo imparare ad accogliere. Accogliere ciò che verrà, nel bene e nel male. Accettare che non possiamo controllare tutto, ma possiamo scegliere come reagire, come affrontare il futuro.

Alla fine, il Natale non è tanto una festa, quanto un sentimento. È il desiderio di ritrovare un po’ di calore, di rifugiarsi in un abbraccio, di sentire che, almeno per un momento, tutto è esattamente come dovrebbe essere. Il Natale ci ricorda che ciò che conta davvero non è ciò che possediamo, ma chi abbiamo accanto. Che la magia non è nelle luci, ma negli sguardi che si incrociano, nei sorrisi sinceri, in quel momento di pace che ci regaliamo dopo un anno di tempeste.

E allora, lasciamo che questo periodo sia davvero una pausa.

Mettiamo da parte le ansie, le corse, i rimpianti. Prendiamo una tazza di cioccolata calda, accendiamo i film di Natale, e abbandoniamoci al momento. Perché a volte, la vera rivoluzione è semplicemente imparare a godersi il presente.

Anna Calì
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