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“Sciarada”, l’intrigante e misterioso romanzo psicologico di Orlando Del Don e Annalina Molteni

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Oggi vi parliamo di “Sciarada” (Morellini) un intrigante e misterioso romanzo psicologico scritto a quattro mani dall’affermato medico e psichiatra Orlando Del Don e da Annalina Molteni, già autrice di romanzi ispirati al Risorgimento e alla Mitteleuropa di fine Ottocento. Ecco l’intervista che hanno rilasciato a noi di Fix On Magazine.

Dal 30 settembre è disponibile in libreria e negli store digitali “Sciarada”, il vostro nuovo romanzo. Come nasce il personaggio di Oliver McQueen, a chi è ispirato?

Oliver McQueen prende spunto da un mio diario/memoriale risalente al 1986-87 quando ero attivo in qualità di ricercatore a Losanna/Ouchy. A questo diario/memoriale avevo dato un titolo ambizioso, “Giorni tranquilli a Ouchy” che richiama subito alla mente la Clichy di Henry Miller e del suo bel romanzo li ambientato. Allora l’intenzione era quella di farne successivamente un romanzo. Quel romanzo è rimasto ancora incompiuto ma molti spunti, idee, intuizioni e il personaggio principale vi hanno trovato ispirazione.

Qual è stato il momento più complesso durante la fase di scrittura del libro?

La fase più difficile e impegnativa è stata quando abbiamo dovuto trasformare i concetti scientifici più complessi e controintuitivi del funzionamento mentale e della ricerca neuroscientifica in una narrazione di agile e intuitiva lettura in grado di soddisfare la curiosità e il bisogno di comprensione dei lettori. Il superamento di questa prova è però stata per noi autori fonte di grandissima soddisfazione e gratificazione che ci ha ricompensato degli sforzi profusi e delle incertezze che ci hanno accompagnato fino all’ultimo giorno circa l’esito della prova stessa.

Da quale idea nasce la scelta del titolo? Perché “Sciarada”?

La scelta del titolo nasce da un doppio inquietante enigma che incede impietoso, che esige risposte rapide/convincenti ed è al contempo una sfida mortale, come pure da un mistero e da un perturbate che pervadono tutto senza tregua, da un segreto che la scienza e la vita non possono/vogliono svelare, e da un destino che si deve compiere oltre i confini di uno spazio-tempo che è oramai obsoleto, scaduto. Un’aporia? Una trappola? Un labirinto? Un’illusione o un delirio? Per qualcuno una sciarada. Ma per chi?

Quanto tempo avete impiegato a scrivere la storia?

La storia in sé è ispirata a una vicenda reale, uno straordinario e affascinante dramma esistenziale che abbiamo avuto la ventura di scoprire negli scaffali di un vecchio e polveroso fondo/archivio appartenente ad un’istituzione psichiatrica pubblica che un tempo era stato un manicomio. In un primo tempo pensammo di farne un saggio di storia della psichiatria/follia. Poi però ci rendemmo rapidamente conto che questa straordinaria e ipnotica vicenda storica poteva interessare un più ampio pubblico di non specialisti e quindi la trasformammo in un romanzo nel giro di dieci mesi.

Concludendo, quale messaggio volete trasmettere a coloro che leggeranno “Sciarada”?

Noi non abbiamo mai avuto velleità di trasmettere messaggi. Unica nostra ambizione è stata ed è quella di affascinare il lettore, trasportandolo e accompagnandolo in un’avventuroso, ipnotico e stupefacente universo mentale, esistenziale e storico-sociale. Un esperimento riuscito? Lo diranno i nostri lettori.

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