San Valentino: amore autentico o solo una festa commerciale?
Ogni anno, il 14 febbraio, il mondo si colora di rosso, i negozi si riempiono di cuori, fiori, cioccolatini, ma soprattutto di quei poveri orsetti i “Teddy” con i fiocchetti rossi che a vederli fanno anche tenerezza. E, poi dulcis in fundo, milioni di coppie si scambiano promesse d’amore. Ma quanto di questo rituale è ancora autentico e quanto invece è frutto di una sapiente strategia commerciale?
Un tempo, San Valentino era il giorno in cui gli innamorati si dedicavano gesti semplici ma profondi, lettere scritte a mano, piccoli doni fatti con il cuore e momenti vissuti con genuina emozione. Oggi, invece, sembra quasi che l’amore si misuri in base al valore del regalo ricevuto o alla grandezza del gesto eclatante.
Ristoranti con menu a tema, pubblicità che spingono ad acquistare il gioiello perfetto, ma anche i musei che decidono per questa giornata di proporre l’ingresso per la coppia al prezzo di cinque euro, ed è il caso del museo Santa Maria La Nova a Napoli. Insomma, sembra che questa celebrazione sia diventata più un obbligo che una scelta spontanea.
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Inoltre, grandi marchi di intimo come Intimissimi e Yamamay contribuiscono a questa logica con campagne pubblicitarie mirate, promuovendo boxer a tema per gli uomini e completini sexy per le donne, rendendo l’occasione ancora più commerciale e stereotipata.
Ma la vera domanda è: se l’amore è qualcosa che dovrebbe essere celebrato ogni giorno, perché si sente il bisogno di farlo in un giorno prestabilito e quasi imposto dalla società? Forse perché l’idea di essere soli in un giorno così amplificato dai media spaventa? O perché è più facile seguire la massa che interrogarsi sulla reale profondità dei propri sentimenti?
Ancora più curioso è il fatto che il 15 febbraio, il cosiddetto “Singles’ Day”, passi quasi inosservato. La nostra società spinge fortemente sul concetto di coppia, spesso a scapito della felicità individuale.
Chi è single viene visto come incompleto, come se l’amore di un’altra persona fosse l’unico elemento in grado di dare valore alla propria esistenza. Eppure, essere soli non significa essere soli dentro, così come essere in coppia non significa necessariamente essere innamorati. Molte coppie oggi restano insieme più per abitudine, per paura della solitudine o per convenienza, piuttosto che per un reale e profondo sentimento. E allora, che senso ha celebrare l’amore in modo così eclatante se poi, nella quotidianità, manca la vera connessione?
Forse, la riflessione più importante da fare non è se festeggiare San Valentino o meno, ma piuttosto il modo in cui scegliamo di vivere l’amore.
Dovremmo domandarci se la nostra relazione è sincera, se ci sentiamo apprezzati e amati ogni giorno e, soprattutto, se amiamo prima di tutto noi stessi.
Perché il 14 febbraio può anche essere un’occasione speciale, ma il vero amore si dimostra nei gesti quotidiani, nei piccoli dettagli che non hanno bisogno di una data sul calendario per esistere.
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