Il tempo sospeso
Qualche giorno fa, mentre mi confrontavo con una cara collega, ho pensato proprio a ciò che facciamo abitualmente e cosa riusciamo in realtà a fare davvero, se non ci resta qualcosa da finire o qualcosa che in qualche modo procrastiniamo. Mi sono messo a riflettere proprio sul tempo e al concetto che ormai viviamo giorni scanditi da orologi e scadenze, costantemente immersi in un flusso di doveri e impegni che non lascia spazio per fermarsi a respirare davvero. Tuttavia, nel mezzo di questo moto perpetuo, penso che esista un momento prezioso, quasi inafferrabile, che a me piace definire *”il tempo sospeso”.
Il tempo sospeso è quel ritaglio che, anche se breve, ci permette di entrare in una dimensione diversa, in cui il quotidiano perde importanza e possiamo dedicarci a ciò che ci fa stare bene. È un lusso che dobbiamo imparare a concederci, non tanto perché sia facile o immediato, ma perché ci permette di vivere davvero, anziché limitarsi a sopravvivere. Questo tempo ha un valore inestimabile, poiché rigenera, ricarica e, soprattutto, ci ricorda chi siamo e cosa amiamo.
Purtroppo, spesso tendiamo a considerarlo superfluo. Iniziamo a pensare: ok dai, poi lo faccio. I nostri giorni sono così pieni di attività e compiti che il tempo per noi stessi diventa un elemento di contorno, come una pagina da sfogliare se avanzano energie. Eppure, è in quegli attimi sospesi che nascono le idee, la creatività, il piacere per le piccole cose; è lì che recuperiamo il senso del nostro essere. Non si tratta di ore o giorni, ma di piccoli momenti in cui possiamo permetterci di ascoltare un disco che amiamo, (ormai lo riesco a fare solo quando vado a fare jogging la mattina) leggere qualche pagina di un libro, passeggiare senza meta, o semplicemente stare in silenzio. Riusciamo a farlo davvero? Ogni sabato mi trovo a fare, partendo dai turni di lavoro, a organizzare il calendario incastrando tutti gli impegni personali, lavorativi e non, con quelli ovviamente familiari. Cosa resta? Almeno il tempo per mangiare e dormire. Per il resto, nulla.
Concederci il tempo sospeso è come riappropriarci di un pezzo di noi stessi: è un atto di amore verso il nostro benessere e la nostra serenità. Viviamo in una società che spesso ci richiede di essere costantemente in movimento, performanti, produttivi, ma non dobbiamo dimenticare che la nostra felicità non è data dal numero di cose che facciamo, ma dall’intensità e dal valore che riusciamo a dare ai momenti per cui vale la pena fermarsi.
Allora, prendiamoci quel tempo sospeso, anche solo un istante al giorno, per respirare e ricordarci che vivere non è solo fare, ma anche essere.
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