Intervista a Arianna Lepre, autrice di “Diario dal deserto”In evidenza Sullo scaffale 

Intervista a Arianna Lepre, autrice di “Diario dal deserto”. Il viaggio di mille miglia comincia con un passo

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L’autrice cremasca Arianna Lepre incontra i lettori e firma le copie di “Diario dal deserto” martedì 01 ottobre, dalle 16.00 alle 18.00, alla Pro Loco Crema APS (Piazza Duomo 2, 226013 Crema, Cr).

“Diario dal deserto” di Arianna Lepre, già presentato con successo al Mondadori Bookstore di Crema, è disponibile per l’acquisto su Amazon.

“The Journey of a thousand miles begins with one step”, ovvero “Il viaggio di mille miglia comincia con un passo”: questa citazione dal Tao Te Ching, testo fondamentale del taoismo e opera cinese più tradotta di tutti i tempi, dà l’avvio ad una narrazione inedita e avvincente, che racconta l’esperienza dell’autrice come cabin crew per la compagnia Emirates.

Arianna, quando e perchè hai iniziato a scrivere “Diario dal deserto”?

Ho iniziato a scrivere Diario dal Deserto durante il Covid, quando per la prima volta mi sono trovata mesi a “terra”, cioè senza volare. Non c’è un motivo particolare per cui ho iniziato; sentivo una profonda nostalgia per i viaggi e per quella vita che in quel momento sembravano così lontani.

Diario dal deserto è il tuo esordio “ufficiale” come scrittrice, cosa ti aspetti da questa nuova avventura? Che aspettative hai?

Zero aspettative, sono sincera. Ma sì, decisamente è l’inizio di una nuova avventura e mi sembra quasi di rivivere quella grande partenza di dieci anni fa, perché sono molto emozionata. Spero che il libro possa arrivare a tante persone, che possa essere un consiglio o una spinta, e quindi spero di connettermi coi lettori, e che il libro arrivi lontano. Mi piacerebbe tradurlo in inglese e in spagnolo, infatti.

C’è uno scrittore o una scrittrice che ti piace particolarmente e che rappresenta per te un modello di riferimento?

Mi piacciono molto Isabel Allende e Paulo Coelho, ma lo scrittore che mi ha maggiormente influenzato per questo libro è senz’altro Carlo Taglia, con il suo Vagamondo, lui è un grande modello per me.

Nel tuo libro ci sono luci ed ombre del lavoro di cabin crew per Emirates…Hai qualche rimpianto?

Dopo aver lasciato Emirates, non è stato facile ricominciare e sì… mi sembrava di avere molti rimpianti. Ad oggi la risposta è no, ma ammetto che sapere sempre le nuove destinazioni della compagnia e vedere le mie amiche arrivate in First Class mi fa provare un pizzico di invidia!

Nei tuoi layover ti sei sentita più turista o più “esploratrice”?

Esploratrice, sempre. Partivo con cartina alla mano, da sola, decidendo all’ultimo dove andare e cosa vedere, in base al tempo, alla mia stanchezza e alla mia curiosità.

Il tuo carattere in tre aggettivi?

Paziente, solare, empatica. Tutte caratteristiche che sono emerse sicuramente anche con questo lavoro!

Il viaggio che sogni di fare e ancora non hai fatto?

Tantissimi! Amo il Sudamerica, sogno le isole del Pacifico. In Asia mi piacerebbe tornare in Indonesia e in Giappone. Nel cuore ho sempre il Medio Oriente, spero un giorno di poterlo visitare tutto.

Qual è il posto dove ti senti a casa?

Casa è sicuramente dove c’è la mia famiglia, quindi Crema. Ma se dovessi pensare a due posti dove io, da sola, mi sento a casa, in Italia sono la Val di Sole e la Sardegna.

Tre canzoni sul viaggio che inseriresti in una tua ipotetica playlist?

Con te partirò di Andrea Bocelli, è la prima canzone che ho ascoltato a Dubai allo spettacolo delle fontane. Quando la sento ancora oggi mi vengono i brividi. Don’t stop believing di Journey, che è quella che ascoltavo prima di ogni grande partenza, e infine Kifak Enta di Fairuz, una canzone libanese che avevamo in aereo come musica di bordo e se penso al mondo arabo è la prima che mi viene in mente!

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