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Intervista a Cristiano Turato in occasione dell’uscita di “Switch off”

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“Switch off” è il nuovo singolo e video di Cristiano Turato con il featuring di Maurizio Vercon. Nel videoclip del brano si raccontano alcuni momenti del quotidiano, portati all’eccesso, in cui ognuno di noi diventa protagonista, attraverso l’amplificazione, quasi sempre falsata, della propria realtà. All’interno di questo spettacolo a portata di scroll, esistono, però, frammenti e cellule di vera felicità. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Cristiano per saperne di più sul nuovo singolo e i prossimi impegni. Ecco la nostra intervista!

Ciao Cristiano, partiamo dal tuo nuovo singolo Switch off”. Cosa racconta?

È una visione diversa, scritta in note e testo, del tempo in cui tutti noi viviamo. È il tempo dei social, un palcoscenico per “artisti” di palta, una finzione forzata a tal punto che è diventata un riflesso condizionato, il nuovo oppio dei popoli: voglia o non voglia è così. Una manciata di mesi fa, ho partecipato ad un seminario dove si parlava, tra le altre cose, dell’esperimento di “Ivan Pavlov”, nel 1904 prese il premio nobel. Si trattava di dimostrare gli effetti negativi del rilesso condizionato. Nell’esperimento Pavlov usò un cane, e constatò la reazione di questo ad una scossa di corrente data alternativamente a destra e sinistra. L’animale si spostò ovviamente dalla parte opposta alla scossa, ma nel momento in cui fu data da ambo le parti, dopo un attimo di comprensivo malessere, il cane si abituò alla nuova normalità. Vinse nel 1904, come scritto in precedenza, il Nobel per l’esperimento poc’anzi descritto. In un certo senso ho trovato molte similitudini con le modernità del nostro tempo.

Il brano ti ha visto collaborare con Maurizio Vercon. Cosa ha significato per te questo sodalizio artistico?

Ci siamo conosciuti nel 2019 in un aereo diretto a Marsala per un evento di beneficenza. C’è stata fin da subito una grande intesa umana e artistica. Abbiamo lavorato ai miei singoli nel disco “La Festa”, pubblicato da Aereostella. Subito dopo sono arrivati “Sei felice”, “Mezzo ponte”, “Giulia” e “In un battito di ciglia”. Anche in questo ultimo lavoro, “Switch off” abbiamo unito le dita, le idee e le nostre ampie competenze che di sicuro non troverete nelle pagine personali della bibbia di google, wikipedia. Siamo come fratelli e non esiste evento che non ci veda insieme a raccontare delle storie.

Dal 2012 fino al 2017 fai parte dei Nomadi. Come è stato lavorare con loro?

È stata una bellissima ed edificante esperienza. Sempre in viaggio e in tour negli angoli più reconditi della nostra bellissima Italia. Ho avuto l’onore di stare su palchi importantissimi quali per esempio “Campo volo”. Essere catapultati in quella nuova realtà ha arricchito di esperienze la mia vita. Le porto nel cuore ancora oggi.

La pandemia come ti ha cambiato e come ha cambiato il mondo della musica?

La pandemia non mi ha cambiato. Sono un uomo cresciuto nel cuore della mia famiglia, un casalingo insomma, e il vivere quel momento non mi ha scioccato particolarmente. Ho sempre avuto la capacità di scegliere i miei spazi di silenzio e di riflessione fin dalla mia adolescenza, ero già imparato come si dice adesso. Diversa è la sorte che è toccata al mondo della musica, fermare l’arte equivale a far morire l’uomo.

Nel periodo di cui parli ho scritto, letto, suonato e studiato molto. Ora c’è bisogno del palco, del suo profumo e delle sue note.

Hai in mente di pubblicare un album nei prossimi mesi?

Posso solo dirti che io e Maurizio abbiamo molti brani in cantiere ma per il momento non stiamo pensando ad un disco. Sicuramente faremo uscire qualche altro singolo a breve, e per il futuro…TOP SECRET!

Hai già programmato live?

Abbiamo un calendario come si usa dire aperto, cioè, non un vero e proprio tour programmato ma degli eventi che via via si aggiungono. Consiglio a tutti di visitare il mio sito www.cristianoturato.com alla pagina concerti. Grazie a tutti e a presto.

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