Esce il 1° dicembre “Una Storia Aperta”, il libro intervista a Laura Boldrini
Una storia aperta
«Il percorso dei diritti spesso è accidentato. Si può interrompere, ma non si ferma»
Mercoledì 1 dicembre, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria Una storia aperta. Diritti da difendere, diritti da conquistare, libro intervista a Laura Boldrini a cura di Eleonora Camilli. Una riflessione attorno alle battaglie quotidiane per l’affermazione dei diritti umani e civili, fra politica e attivismo.
La prima presentazione del volume si terrà alla fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi a La Nuvola di Roma, sabato 4 dicembre alle ore 18.45. Insieme all’autrice e alla curatrice anche Giorgia Serughetti, ricercatrice che firma la postfazione.
La politica non è spartizione di potere
«I diritti, per essere radicati, non possono avere un recinto ristretto. Devono diventare universali». Se si dovesse condensare Una storia aperta in poche parole, forse sarebbero queste. L’universalità dei diritti delle persone – civili e sociali, in alcun modo contrapposti – è il faro che da sempre guida Laura Boldrini, oggi parlamentare e già presidente della Camera dei Deputati, nella sua attività politica e lavorativa.
In questa densa intervista a cura della giornalista Eleonora Camilli emerge, potentemente, la necessità di una profonda e radicale trasformazione della società in cui viviamo tutte e tutti. Abbandonare i vecchi schemi patriarcali, xenofobi, intolleranti per abbracciare una società più aperta, inclusiva e solidale, che metta al centro non la competizione fra persone ma l’aiuto reciproco. Una società dove la fragilità e la gentilezza non siano disvalori da nascondere, ma pregi da riconoscere. È a questi principi che Laura Boldrini si ispira: «In assenza di principi la politica diventa solo indistinta spartizione di potere, in cui si azzerano le differenze e uno vale l’altro». Solo mettendo al centro ideali e valori, infatti, la politica diventa una cosa alta e bella.
Le tante cose ancora da fare
In Una storia aperta Boldrini commenta diversi fatti e questioni che hanno assorbito l’attenzione mediatica e politica – la pandemia, certamente, ma anche la discussione sul ddl Zan contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo, ad esempio – e fa un’analisi lucida e trasversale sul tema dei diritti: quante cose ci sono ancora da fare? Su cosa c’è ancora da lavorare, discutere e legiferare? «I diritti non possono restare solo scritti sulla carta. Non basta averli inseriti in Costituzione o nelle leggi: non è lì che si chiude il percorso. Per renderli vivi, effettivi, bisogna dare loro applicazione completa» risponde a Camilli quando le chiede cosa si può fare nel concreto per il tema dei diritti nel nostro Paese.
Non mancano episodi personali che ben delineano l’ambiente tossico che una donna che fa politica si trova a vivere, dalla Bestia di Matteo Salvini alle minacce sui social, dai post maschilisti di Beppe Grillo alle insinuazioni su inesistenti nepotismi. E poi hate speech, neofascismi, nazionalismi e democrature europee. Un dialogo franco e sincero che tocca tanti temi, una lettura ispiratrice per conoscere più da vicino il pensiero di una delle pochissime donne – cinque, in tutto – ad aver mai ricoperto un’alta carica dello Stato.
E anche questo, forse, dovrebbe darci da pensare.
L’autrice
Laura Boldrini è presidente del Comitato permanente della Camera dei deputati sui diritti umani nel mondo. Eletta presidente della Camera nel 2013, ha caratterizzato il proprio mandato con azioni innovative su questioni sociali e di genere, disuguaglianze e periferie, risparmi e trasparenza nelle istituzioni. Ha istituito le due commissioni parlamentari su Internet e digitale e per il contrasto dei fenomeni di odio. Ha inoltre dedicato un forte impegno al rilancio del progetto europeo.
La curatrice
Eleonora Camilli è giornalista professionista e fa parte della redazione di Redattore sociale. Scrive per testate nazionali e internazionali, si occupa da anni di immigrazione, genere, diritti umani, civili e sociali.