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Essere felici…anche quando fuori piove. Intervista a Valentina Parenti

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Shakespeare diceva “Non si è mai vista bella donna che non facesse smorfie davanti a uno specchio.” Ebbene sì, tutte le donne dinanzi alla propria immagine riflessa sorridono o spesso piangono. In una società in cui gli stereotipi di bellezza rispondono a canoni rigidi, Curvy Pride si propone di esaltare la bellezza come status di benessere mentale e fisico, contro ogni forma di bullismo, stereotipi e discriminazione, sostenendo la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare.

Nato come movimento di rivolta a Bologna, Curvy Pride diventa negli anni un’Associazione di promozione sociale, in cui la persona e il suo benessere sono al centro dell’interesse. Una donna (ma anche un uomo) libera di sentirsi bella nelle sue forme e nel suo essere naturale.

È in quest’ottica che Curvy Pride sviluppa una serie di progetti a cui partecipano sempre più donne di ogni età e di tutta Italia. FixonMagazine sostiene Curvy Pride, intervistando ogni mese donne che con la loro testimonianza vogliono proclamare una nuova concezione di “bellezza” oltre ogni cliché. 

Per questo mese Fixonmagazine ha intervistato Valentina Parenti, una giovane donna di 35 anni che è riuscita con la sua forza d’animo a superare le offese subite e “immaginare la sua vita a colori….perchè sta a noi decidere di essere felici, anche quando fuori piove” (cit.)

 

Sin da piccola hai avuto problemi con il tuo corpo e sei stata vittima di bullismo. 

 

All’età di 6 anni feci un incidente in auto, i vetri mi lacerarono il viso e dovettero operarmi e ricostruire la guancia. Nessuno mi ha mai preso in giro per quella importante cicatrice che negl’anni si è schiarita. Sentivo al massimo: che “peccato”…. ma io reagivo giocando a essere un boss o un pirata.

Il vero problema è stato il mio seno abbondante fin dalla 5 elementare per poi svilupparsi in una 5^ verso la fine delle medie/ inizio superiori. Mi ritrovavo ad avere una taglia importante con una 44 di pantaloni x 1.73 cm.

Quali sono le parole che in quei momenti ti ferivano di più.

Valentina Parenti
Valentina Parenti – Curvy Pride

Le frasi che maggiormente sentivo tra i coetanei erano: “tetto**, por**attrice, che spalle rubate all’agricoltura, ma che taglia hai?” ecc..  A volte ci ridevo su fregandosene altre volte questo mi portava a non credere di essere bella, e perfino grassa. 

Per le mie amiche era un peccato che non fossi una 40 e per i ragazzi il mio corpo da donna era considerato troppo paragonato alle altre minute. Oggi guardo le foto e mi faccio davvero tante domande sulla percezione che gli adolescenti hanno dell’aspetto fisico. Non è vanità piacersi nel modo sano, l’autostima deve esserci, questo ci aiuta anche nel rapporto con gli altri. Se siamo insicure gli altri lo percepiscono. 

Quando sei riuscita ad accettarti e trovare la tua serenità

Ho iniziato ad accettarmi all’età di 27 anni circa, non so dire con esattezza cosa, come e quando sia scattato qualcosa. Penso che siano stati molteplici fattori ovvero in primis la malattia di mia madre e il successivo lutto. Rendersi conto che i problemi sono altri; non è un pantalone stretto o un rotolo sui fianchi a cui dobbiamo fissarci ma l’importante è essere in salute.  una lezione sulla vita potentissima.

In quel periodo avevo frequentato corsi di portamento burlesque ed eventi PIN up che mi aiutarono maggiormente a sperimentare col mio corpo e aumentare la consapevolezza.

Poi a 29 anni diventai madre e presi 25kg e a 31 arrivò il secondo figlio. Le gravidanze hanno realmente aumentato le forme e paradossalmente proprio sui fianchi così ora risulto più a clessidra.

Oggi sei mamma, come spieghi ai tuoi figli il concetto di bellezza.

Con i miei figli maschi non entro mai in argomenti su difetti corporei. Non critico bambini o adulti su altezza, peso, capelli. vestiti, colore della pelle, disabilità. Li cresco nella normalità. Se creo il problema, faccio nascere il problema. E’ venuto fuori il discorso di persone senza un braccio,( stavamo guardando un film di cui non ricordo il titolo e in quella occasione gli ho raccontato che ci sono persone che non hanno gli arti o perchè nascono così o per altri motivi.

Lui ha risposto: “ho capito mamma” e siamo andati oltre). Un altro esempio è che sono golosi e vorrebbero sempre dolci, io gli spiego che troppi zuccheri fanno male ai denti e possono portare diabete (in casa abbiamo familiarità) ma un ragionamento più difficile da digerire! 🙂 .. mio figlio più piccolo ieri mi ha detto: “mamma sei morbidosa, coccolosa come un peluche”.

Io mi sono sciolta, non offesa! 

Oggi quando ti guardi allo specchio cosa vedi.

Oggi quando mi guardo allo specchio vedo cosa vorrei migliorare, cosa il tempo ha cambiato ma anche una donna sexy che piace. In questi anni ho conosciuto persone, professioniste di moda, modelle, influencer, amiche che mi hanno insegnato che l’aspetto può cambiare con un look giusto in base alla forma del corpo o scegliendo colori in armocromia con il nostro incarnato.

Bisogna volersi bene e curarsi. Oggi penso ci sia bisogno di educare alla felicità, ricordandosi che il segreto della vita è immaginare una vita a colori, ci sono alti e bassi, colori accesi e spenti…sta a noi decidere di essere felici, anche quando fuori piove.

 

Daniela Romano

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