Intervista a Danilo Riccardi sul nuovo album “My Fantasy”
Ciao Danilo, sei musicista affermato da anni. Ma come nasce questa passione che poi si è trasformata nel tuo lavoro?
La mia passione per la musica nata con molta naturalezza. Da bambino, circa 5 anni, avevo un piccolo organo elettronico in casa e ogni volta che ascoltavo alla radio una musica che mi piaceva correvo alla tastiera per suonarla ad orecchio. Era diventato un divertimento. Così poco dopo i miei genitori mi mandarono da un maestro di musica. Mi comprarono un pianoforte e da allora iniziai gli studi classici dello strumento e della composizione. Diciamo che però ero molto curioso di imparare anche altri generi musicali, come il pop e il jazz, e mi sono appassionato anche alle tastiere e all’organo. Dai 13 anni iniziai a suonare in vari gruppi e orchestrine, spaziando in ogni genere, per poi arrivare gradualmente a lavorare negli studi di registrazione, con le orchestre in TV, in tour con vari cantanti pop e a scrivere canzoni e colonne sonore.
Quando hai deciso di realizzare il tuo album e come nasce “My Fantasy”?
Ho sempre scritto tanta musica strumentale che spesso poi destinavo per alcune colonne sonore, musiche per documentari e canzoni a cui si aggiungeva poi un testo. Ora ho finalmente sentito la necessità di uscire allo scoperto, scrivendo e realizzando un mio album strumentale, col pianoforte come strumento principale, supportato anche da altri strumenti, dove cerco di racchiudere tante mie influenze musicali.
“My Fantasy” è il mio primo singolo appena uscito dell’album che seguirà, appartenente al genere Smooth Jazz, molto melodico ma che da spazio anche ad improvvisazioni. Il brano è distribuito dalla Believe Italy ed è prodotto dall’etichetta Diva’s Music Production, con la quale sono approdato quest’anno al Festival di Sanremo nella veste di direttore d’orchestra e arrangiatore di un brano classificatosi terzo nelle nuove proposte.
“My Fantasy” sta già avendo un ottimo riscontro in varie parti del mondo e ne sono veramente molto felice!
Tre tra i tuoi musicisti preferiti al mondo e perché.
Molto difficile sceglierne soltanto tre…ci provo…
Bach perché le sue opere hanno una musicalità e una complessità disarmanti, fonte inesauribile di idee;
Stevie Wonder perché la sua musica racchiude molteplici influenze e stili;
Keith Jarrett per la sua sensibilità e genialità pianistica.
Dovessi scrivere un brano per un cantante italiano, per chi lo comporresti ?
Mi sono fortunatamente tolto la soddisfazione di scrivere la musica di tredici brani con Renato Zero, e se dovessi scrivere ancora per qualcuno mi piacerebbe collaborare con grandi voci che possano valorizzare al meglio la mia musica.
Raccontaci cosa si prova a dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo, esperienza che sicuramente rifaresti.
E’ stata indubbiamente una grande emozione salire su quel palco così desiderato da tanti e dirigere la grande orchestra, esperienza che rifarei assolutamente.