Brunori Sas incanta Napoli con un concerto davvero emozionante
L’ennesimo sold-out del A casa tutto bene tour alla Casa della Musica di Napoli emoziona il pubblico e conferma le qualità artistiche del cantautore calabrese.
Si è fatto tanto attendere Dario Brunori, in arte Brunori Sas, dagli spettatori accorsi alla Casa della Musica “Federico I” presso il Teatro Palapartenope. Tanta è stata l’attesa dicevamo, visto che l’artista è salito sul palco un po’ in ritardo, quando ormai erano passate le 23 e il tempo sfidava la pazienza dei numerosi appassionati. Poi, gli sbuffi e le proteste di chi è arrivato a Napoli anche sin dalla Calabria, si sono trasformati in applausi, perché era troppa la voglia di non perdersi il concerto del proprio beniamino. E appena Brunori è salito sul palco è esploso l’entusiasmo. E come si suol dire, l’attesa è valsa la pena per gli oltre duemila fan che hanno gremito il palazzetto nell’ennesima data sold-out del tour. Sì perché uno dei più interessanti cantautori italiani emergenti, con A casa tutto bene tour, sta dando vita a un club tour di grande successo, con serate da tutto esaurito e uno spettacolo davvero sorprendente per la sua semplicità, senza effetti speciali, eccetto le luci sullo sfondo, ma tanta sostanza, e a Napoli, Brunori Sas non ha deluso le aspettative.
Il cantautore cosentino anche per questa data si è fatto accompagnare dalla sua band storica composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni).
Non appena salito sul palco (finalmente) ha dato inizio a uno show musicale di alto livello, emozionante e intimo allo steso tempo, con la sua voce a farla da padrone, quello stile un po’ alla Max Gazzè, un po’ alla Rino Gaetano, che è ormai diventato stile Brunori con quell’empatia in grado di catturare subito gli spettatori, con tutti i nuovi successi dell’album A casa tutto bene e i migliori pezzi del suo repertorio. Oltre un’ora e mezza di musica di alta qualità, fatta di poche pause e tanta partecipazione da parte del pubblico che conosceva benissimo tutti i pezzi del nuovo album e che si è emozionato con i vecchi successi. Il coinvolgimento è stato anche per “gli altri”, i classici accompagnatori del “e chi è questo Brunori Sas?”, che forse conoscevano poco o per nulla uno dei cantautori emergenti più sottovalutati quando si parla di musica.
Te ne sei accorto, sì?/ Che parti per scalare le montagne/ E poi ti fermi al primo ristorante/ E non ci pensi più
Inizia subito così il concerto, con il singolo La verità che dà inizio anche al nuovo album. Sì perché la musica di Brunori è un manifesto di quelle che sono le incertezze, i tentennamenti e le paure di ciascuno di noi e della società, quando andiamo oltre la nostra zona di sicurezza, la comfort zone, fuori la quale siamo suscettibili al fallimento. Proprio da lì, partono le nostre paure e prendono forma, rendendo vane tutte le illusioni e gli alibi che siamo soliti crearci. Brunori canta proprio quella debolezza che è in ognuno di noi, nei fallimenti quotidiani, nella paura stessa di fallire, nelle delusioni d’amore, con il suo tono dolce, la poesia delle parole e la musica della sua chitarra da cui difficilmente riesce a staccarsi in tutto il concerto.
Dario si agita, balla, sente la sua musica e trasferisce le stesse emozioni al pubblico. Eppure, si presenta sul palco da “borghese”, vestito “da agente immobiliare”, come ama schernirsi da buon calabrese, con la forza dell’autoironia che diverte nelle interazioni con il pubblico napoletano. Si prende in giro e dà carica, dando vita a uno spettacolo che è rock nello spirito e nei suoi delle chitarre, delle mille percussioni, del pianoforte, dei violini e dei bassi. La scaletta è quella classica dei suoi live del tour. Le canzoni si susseguono, alternando nuovi brani come L’uomo nero, Canzone contro la paura, Lamezia Milano, Colpo di pistola, Don Abbondio, Il costume da torero a vecchi successi come la bellissima Arrivederci tristezza, cantata al pianoforte, con anche Kurt Cobain e Pornoromanzo. Venti brani cantati che rappresentano la storia recente di Brunori Sas e lo descrivono a pieno per quello che è, per quello che è stato. Il concerto poi non poteva chiudersi meglio se non con Secondo me, che lascia il pubblico estasiato.
Secondo me /secondo me/io vedo il mondo solo secondo me/Secondo me/Secondo me/e scrivo al mondo solo secondo me/Chissà com’è invece il mondo visto da te
Perché sembra proprio questa la ricetta contro tutte le paure per Dario Brunori, parlarsi e aprirsi agli altri. Perché stretti in noi stessi, nei nostri smartphone e nei nostri confini, tendiamo a chiuderci e ad acuire le paure che sembrano insormontabili. In realtà, bisognerebbe provare a guardare il mondo con gli occhi degli altri, proprio per capire che poi, alla fine, questo mondo se ci si conosce, non fa così paura.
Brunori è proprio lì a cantarcelo.
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