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Animarma e il ritorno grintoso alle origini

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Animarma, un nome che racchiude in sé tutta l’essenza di Michele Forgione, Alessandro Benedetti e Daniele Bertinelli, è un’arma con la quale farsi strada nel mondo della musica nell’unico modo in cui poter essere se stessi, mettendoci l’anima.

Ed è quello che hanno fatto i tre ragazzi modenesi nel loro secondo EP della loro carriera, HORUS, prodotto da Alka Records Label e interpretato come un nuovo inizio e un ritorno alle origini dei primi anni di formazione, perdute nel corso del tempo da frivolezze quasi pop rock.
Ed è un’anima assolutamente rock quella che fuoriesce dalle cinque canzoni che compongono l’EP, con un sound quasi atipico per le canzoni italiane e che rende gli Animarma assolutamente internazionali. Da influenze hard rock, che confluiscono anche nel metal, sono caratterizzate le canzoni Nell’Ade, primo singolo promozionale della band, Il tunnel del dolore, Invisibile, secondo singolo, Scie chimiche e Sputa fuori.

 

Le canzoni sono inoltre legate da un filo conduttore che si può scorgere nei loro testi. Tutti infatti parlano di ribellione e di un volersi distaccare dalla situazione attuale sempre più simile a un inferno in terra (Nell’Ade) fino ad arrivare a voler urlare ciò che fino ad ora abbiamo trattenuto con Sputa fuori.
Un EP grintoso e che dà la carica per affrontare qualsiasi cosa, sonorità internazionali, testi che offrono molti spunti di riflessione, cosa si può volere di più? Gli Animarma si sono fin da subito interessati a quella fetta di pubblico che riusciva a rispecchiarsi poco nel panorama musicale italiano e riusciranno senz’altro ad inserirsi con tutta la grinta che traspare dalle loro canzoni.

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