‘O treno che va, il viaggio nella musica dei Foja con il terzo disco
L’anteprima del 4 dicembre all’Hart di Napoli ha lanciato il nuovo disco dei Foja con la presentazione ai fan. L’uscita ufficiale è per il 9 dicembre, intanto vi raccontiamo la presentazione e le prime impressioni dell’ascolto in anteprima del disco, le info sulle date dei live e le foto.
‘O treno che va è il terzo album dei Foja, in uscita ancora per Full Heads e distribuito da Audio Globe. Il disco arriva dopo Na storia nova del 2011 e Dimane torna ‘o Sole del 2013, oltre a una serie di impegni e di collaborazioni che hanno portato il gruppo a suonare sul palco del Teatro San Carlo di Napoli con lo spettacolo Cagnasse tutto. L’album è un viaggio, un percorso in bilico tra rock, pop, blues, country, tra la canzone classica napoletana e le melodie italiane. Nell’immaginario della band, ogni canzone è una stazione, ogni composizione, un pretesto per esplorare le proprie passioni liriche e musicali. E proprio come in una stazione, anche il tempo del disco e le tematiche sono scandite da arrivi e partenze rivelatrici di molteplici sentimenti.
Il treno
Un treno che porterà i Foja lontano, in tutta Italia. La partenza non poteva che essere da Napoli, la loro città, guidati dall’ambizione di uscire fuori dai confini della città, con un’etichetta indipendente. Il disco è stato registrato tra Napoli e Reggio Calabria e masterizzato a Forlì, arriva dopo una lunga pre-produzione, che ha portato all’esclusione di numerose canzoni, per arrivare alle definitive quattordici tracce, molto mature e capaci già al primo ascolto di vivere una vita autonoma. ‘O trno che va è un album molto importante per i Foja, un disco che sorprende dopo vari riascolti. perché il gruppo ha scelto di non affidarsi nella produzione a esterni ma di produrre internamente, affidandosi a Dario Sansone, Daniele Chessa e Luigi Scialdone. Produzione che è stata l’anima di questo progetto.
Fare la produzione artistica di un progetto è sempre complesso, perché bisogna mantenere un giusto equilibrio e una distanza giusta da quello che stai facendo per mantenere un occhio obiettivo per valutare nel miglior modo il risultato. Come una figura che si estranea da sé stesso per correggere le sfumature e gli errori del proprio lavoro. Un lavoro non facile a partire dalla cura dei suoni delle registrazioni. Un disco prodotto in casa che ha cercato di esaltare le potenzialità di ognuno, nel proprio ruolo. Nato in un anno ricco di cose positive ed è stato difficile mantenere la concentrazione, soprattutto durante il tour che è durato tre anni. Canzoni scritte nel furgone durante gli spostamenti. Da questo è nato il nome e il titolo del viaggio. Ora abbiamo voglia di live e suonare il nostro disco in giro per l’Italia.
Suoni
Per quanto riguarda i suoni, si sente molto accentuata la composizione orchestrale, un lavoro di produzione che a detta della band è partito dalla canzone con chitarra, per aggiungere gli arrangiamenti direttamente in studio, con l’aggiunta successiva delle giuste tonalità e di quelle sfumature e di quei colori caratterizzanti di ogni pezzo.
È stato un lavoro che ha conferito un vestito differente, ma mantiene il suono dei Foja, quello dei live. Ogni canzone ha una scena, tanti richiami alla musica degli anni 60-70, al rock, una summa dei due dischi precedenti, un buon compromesso su quello che i Foja sono stati e sono ora.
Collaborazioni
Ad arricchire il tutto sono le collaborazioni con ospiti speciali del calibro di Edoardo Bennato con l’armonica in Gennaro è fetente; un mostro sacro della chitarra come Ghigo Renzulli dei Litfiba con la chitarra solista in Aria ‘e mare; Daniele Sepe con i fiati e i sax di Famme partì e di Buongiorno Sofia. Un disco composto che in tutti e quattordici brani, dimostra la maturità della band capace di confermare un proprio suono riconoscibile, in perfetto equilibrio tra tradizione e contemporaneità.
Obiettivi
Non resta che scoprire dove porterà il treno dei Foja, loro vorrebbero semplicemente che questo treno continui a muoversi senza mai fermarsi.
Vorremmo semplicemente che la nostra musica abbia più diffusione possibile, non avevamo mai pensato di fare addirittura tre album, arrivare fin qui è stato già tanto. Vorremmo che questo treno possa camminare il più possibile e portarci lontano. Nella speranza che la nostra esperienza in tutto il lavoro nel disco, si senta e faccia capire quanto ci è piaciuto lavorarci e quanto ci crediamo. Speriamo che il pubblico recepisca questo messaggio e che più gente possibile salga su questo treno. Perché noi non possiamo considerarci in un punto di arrivo. Il disco perché non sappiamo neanche dove sia il punto di partenza, perché cerchiamo sempre di partire con i piedi piantati a terra perché conosciamo le difficoltà del mondo della musica e l’affrontiamo come una continua sorpresa per tutto quello che ci capita intorno. Sperando che piaccia.
Tracklist
Cagnasse tutto: Una canzone dall’imponente sound rock blues che si mescola alla melodia del ritornello. Il tutto si sposa perfettamente con la voce decisa di Dario Sansone che dà voce a un inno al cambiamento e la sensazione che qualcosa arriva di nuovo, perché si sente quell’aria di trasformazione.
Gennaro è fetente: Pezzo folk che vede la partecipazione di Edoardo Bennato che regala echi blues alla canzone dedicata a Gennaro, il pazzo del quartiere che ne è anche l’anima più genuina e umana.
Chin’e pensieri: Basso e rock pop dai bpm sostenuti la fanno da padroni in un pezzo veloce che fa della ricerca di spensieratezza e di voglia di liberarsi dai pensieri negativi il suo mantra per non rovinarsi la vita.
Nunn’è cosa: Tradizione e country blues si mescolano, tra mandolino e percussioni, con il finale orchestrale. È sicuramente la canzone più sentimentale e intima del disco.
‘O treno che va: la canzone che dà il titolo al disco è il manifesto del viaggio del gruppo verso nuovi luoghi. Quel treno come occasione per liberarsi dalle paranoie e raggiungere un posto migliore.
Buongiorno Sofia: Ballata dall’alto tenore artistico con i fiati scritti da Daniele Sepe, un po’ blues e dall’anima rock. Sofia è la sapienza, Sofia è una citta, Sofia è una donna che non ti lascia andare via. Sofia è in una canzone che esprime la malinconia e la delusione a volte nei confronti della vita “Ma che vita è maje chesta Si daje tutto e n’abbasta”.
Aria ‘e mare: Un pezzo quasi country che racconta il far west di una città in tutte le sue storie nere. “Nun s ponno rassignà senza scuorno se pazzea cu’ ‘a vita ‘e ll’ata gente”. A impreziosire il pezzo Ghigo Renzulli con la sua chitarra solista e uno splendido assolo.
A chi appartieni: Pezzo dal forte groove scandito dal basso in un blues e una melodia che si cuce in una canzone dalla forte malinconia.
Famme partì: DI nuovo il tema della partenza e della ricerca del cambiamento, in un Paese seduto sul divano ad aspettare che qualcuno cambi le cose, senza badare a ciò che noi stessi diciamo. “Nun pozz’ credere che tutto va accussì, si nun me aiz’ ammore chiammame e famm partì”. Quasi un richiamo per darsi la sveglia e far capire che siamo noi i primi a dover partire il cambiamento. Un pezzo dalle forti tinte caraibiche e rock, che si sposa perfettamente al sax e ai fiati di Daniele Sepe.
Dummeneca: La domenica a Napoli è fatta di mille ricordi, mille odori e sapori. Il ricordo delle domeniche nei quartieri, una canzone che è tutta un ricordo su un ritmo mid-tempo.
Tutt’e duje: Il ritmo della tradizione napoletana di Carosone si incontra con sfumature blues, tra melodia, e percussioni.
Nina e ‘o cielo: Brano folk tra organi e sinth, racconta di Nina e la sua voglia di perdersi e dimenticare i guai e i pensieri. Il ricordo però la tiene inchiodata al suo presente e ai suoi luoghi.
Statte cu’ mme: Un pezzo rock-country caratterizzato dal banjo da suoni che sembrano venire da molto lontano. Siamo quasi alla fine del viaggio, e inizia il pensiero di restare.
Duorme: Siamo alla fine del viaggio, con una canzone nuda fatta di chitarra classica e pianoforte con la voce che in maniera intensa cerca di rasserenare, ma con la consapevolezza che il viaggio sta per ricominciare.
Perché questo disco è una partenza per un viaggio che vorresti non smettere mai, come i Foja che non smettono di girare con il loro groove su un treno che va e che non vorresti fermare, aspettando di ricominciare con un’altra canzone, ancora e ancora, in attesa di ascoltarli dal vivo.
Show case in Campania
11 dicembre – 18.30 La Feltrinelli Point di Pomigliano d’Arco (NA)
12 dicembre – 18.30 Disclan di Salerno
16 dicembre – 18.30 Juke Box di Caserta
18 dicembre – 19.30 Morgana di Benevento
Il tour 2017
Domenica 19 febbraio Monk – Roma
Venerdì 25 febbraio Vinyl – Lamezia Terme (CZ)
Sabato 04 marzo Arteria – Bologna
Giovedì 16 marzo Serraglio – Milano
Venerdì 17 marzo Officine Corsare – Torino
Venerdì 24 marzo Casa della Musica – Napoli
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