Viaggi di folk rock nel disco illustrato dei Johnny Bemolle’s
Johnny Bemolle è un cantautore vagabondo di cui si sa poco.
Abbiamo trovato per caso le sue canzoni in una vecchia valigia, ognuna ambientata in un luogo diverso e ognuna densa di persone, personaggi, atmosfere.
Abbiamo quindi deciso arrangiare e suonare in giro queste canzoni, fino a metterle nero su bianco, con quello che è un disco illustrato, canzone per canzone, da Laura Re e che si chiama “Jb”.
La storia
Questa è la storia di Johnny Bemolle, il cantautore vagabondo e delle sue canzoni trovate in una valigia. Jb è il disco del gruppo che narra la storia di aver trovato la valigia con le canzoni di Johnny e che si è affiato la “missione” di tramandare la storia e la musica. Un vero e proprio viaggio di riscoperta, in cui ci accompagnano Antonello D’Ippolito (voce, chitarre, ukulele, percussioni), Stefano Di Leginio (violoncello) e Alessandra Macaluso (oboe, ney, voce). La calda voce e i suoni mai scontati ci raccontano di Johnny e del suo vagabondare, o meglio della sua vita fatta di viaggi, di città e di canzoni, ognuna ambientata in un luogo diverso. Ogni canzone è una storia, che racconta di persone e atmosfere. Perché quello che resta sono le tracce che lasciamo e Johnny non poteva che lasciare delle canzoni, eredità che va oltre ogni storytelling, è musica che resta ed è su quello chebisogna soffermarsi per conoscere Johnny, per conoscere il gruppo.
Quello che è sicuro è che Johnny ad un certo punto della sua vita decide di partire, lasciandosi dietro tutto quello che aveva, per motivi che probabilmente non sapremo mai se non ascoltando la sua musica.
Il viaggio
Jb uscito ufficialmente il 16 giugn0 2016 è composto da 8 brani, per 34 minuti di musica e storytelling, che ci accompagnano in diverse realtà, tra oboe, percussioni, ukulele, ney e violoncello. Un viaggio che attraversa Parigi, Granada, Bruges, la Scozia, fa rivivere Yeats e riporta diritti a prendere l’ultimo treno per Camden. Il girovagare di Johnny, alla ricerca di Johnny, in atmosfere magiche, un po’ alla Damien Rice e il folk rock dei Pearl Jam. Quel folk americano che però i Johnny Bemolle’s interiorizzano, rendendolo profondamente europeo, portandolo proprio in giro per il vecchio continente.
Musica
Il disco inizia con il pezzo manifesto che ci parla proprio di Johnny Bemolle. Jb è infatti la canzone cardine, dal ritmo che entra subito in testa con la chitarra e l’oboe. Ci parla di Johnny, un uomo semplice, un amico senza amici. In giro in viaggio verso nuovi orizzonti. L’album prosegue verso Parigi, precisamente a East Paris, con una ballata acustica a suon di ukulele e violoncello dove c’è “lei che viveva a Parigi, in una graziosa casa blu dove il tempo sembrava non passare mai”. Ci dirigiamo poi verso Budapest con la intima Budapest in the rain dove i suoni degli archi si mescolano in una dinamica malinconica che ben rendono l’atmosfera del pezzo e l’autunno piovoso di Budapest. Dall’Ungheria i John Bemolle’s ci portano verso Granada con Granada’s baggers e la calda voce di Johnny in un caldo viaggio andaluso, accompagnato dal ney, un flauto persiano, la chitarra e il violoncello. Dopo Granada si ricomincia a salire l’Europa con In the cripple of Bruges che mescola ritmi uptempo più dinamici con la voce inconfondibile e più malinconica. Dopo il Belgio la Scozia di Scotland, una pausa strumentale che è tutt’altro un riempitivo, ma è degna dei viaggi on the road. The Fiddler of Dooney è invece l’adattamento in chiave folk rock della poesia di William Butler Yeats, in cui il gruppo crea una bellissima atmosfera, omaggiando il grande poeta irlandese. Il finale non poteva essere che per The last train for Camden l’ultimo treno per Camden, un po’ casa, un po’ il trampolino per un viaggio senza ritorno. Una canzone che va oltre gli schemi e ci fa capire che siamo arrivati alla fine del viaggio musicale. Un’avventura che ci invoglia a rimettere in loop un album scritto, suonato e cantato benissimo, oltre che essere disegnato magistralmente.
Le illustrazioni
Sì, avete capito bene, disegnato, perché i Johnny Bemolle’s, hanno deciso di interpretare i testi anche attraverso un progetto visivo affidato alla sapiente abilità e creatività di Laura Re che ha realizzato l’illustrazione della cover oltre alle immagini per ogni canzone, focalizzate sul testo e la carica di immaginazione che ogni canzone è capace di suscitare. Il packaging è davvero ben fatto con il richiamo alla valigia, all’idea di viaggio e al simbolo di speranze e di aspirazioni che si ritrovano sempre in chi sta per partire, la valigia un po’ come contenitore dei sogni di ogni viaggiatore. Perché Johnny è una metafora per chi non riesce a fermarsi, proprio quelli a cui vogliono colpire l’animo i Johnny Bemolle’s.
In sostanzaJb è un gran bel disco sul viaggio di Johnny, che dovreste far diventare la colonna sonora del prossimo vostro viaggio.
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