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Le melodie del Golfo. Un giallo dai risvolti sociali nel romanzo di Anna Calì

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“Le melodie del Golfo” è un giallo scritto da Anna Calì, edito da PAV Edizioni.

In una Posillipo, accarezzata dalla brezza invernale, Partenope non riesce ad addormentarsi. Il richiamo del mare è troppo forte. Nel cuore della notte, si alza e si reca in spiaggia.Mentre osserva i flutti infrangersi sugli scogli, le tornano alla mente le parole della nonna: “Partenope, figlia del mare, la tua storia è incisa nelle pieghe delle onde.”

Suo padre, greco, quando giunse a Napoli restò incantato dal racconto che aveva come protagonista una sirena, Partenope, la quale, con la sua voce, ammaliava i marinai e calmava il mare in tempesta. Mentre la ragazza ripensa a quella leggenda connessa al suo nome e alla sua professione da soprano, ode una sirena fendere il silenzio della notte. Giunge l’alba e la città, lentamente, riprende vita. Jacques, il restauratore innamorato di Partenope, sta ancora sognando.

“La sveglia squillò (…) L’incubo si dissolse, lasciando dietro di sé una sensazione di inquietudine e paura che la città stessa gli aveva sussurrato (…) Cosa  significava quel sogno?”

È una scrittura musicale e pittorica, quella di Anna Calì. È riuscita a farmi ‘vedere’ e percepire tutti i suoni, le immagini, i colori e i profumi che ha descritto nel suo romanzo. Inoltre, accompagna con sé il lettore alla scoperta degli angoli più suggestivi della sua città, come la Chiesa di Santa Maria  del Parto a Mergellina che ospita lo splendido quadro: “Il diavolo della Mergellina”.

Una cornice ideale ove fondere e coniugare musica e pittura, le arti dei due fidanzati. Anna riesce a farci assaporare anche i riti, quelli familiari, legati alla quotidianità. 

“La napoletana inizia a borbottare sul fuoco, un chiaro e timido segnale che il caffè sta per uscire, accompagnato dal rassicurante suono dello zampillio che riempie la moka.”

Jacques abita al Vomero, come il commissario Antonio Musella. Il commissariato, invece, si trova a Posillipo. Anche in questa zona, apparentemente più tranquilla, “il crimine può nascondersi dietro ogni angolo.” Il commissario Musella rappresenta l’uomo di legge che, con pazienza e attenzione, cerca di risolvere i casi per rendere la sua amata città un posto migliore. “Le Melodie del Golfo” è il nome di un complesso di orchestrali che riflette il lato armonico e musicale di Napoli. Ciascuno dei componenti, suonando uno strumento diverso, arricchisce il gruppo con la propria storia e la propria personalità. 

“Siamo un legame tra la musica, la città e il nostro impegno verso l’arte.”

Durante la sua esibizione, il soprano Partenope, intravede un’ombra che le risulta familiare.  È solo un attimo. Poi, più nulla.

Nel libro di Anna è molto forte la connessione tra la sua città e le arti: la  musica, la pittura, l’architettura. È la città stessa che diventa un quadro vivido degli eventi narrati. La serata è un trionfo. I tanti sacrifici dei musicisti sono compensati dal successo ottenuto. Eppure, Partenope non riesce a togliersi dalla mente quell’ombra che aveva intravisto. Il mattino successivo, Jacques si sveglia in preda ad una strana inquietudine. In effetti qualcosa è accaduto. Partenope è svanita, di lei non vi è più traccia. Viene trattato il tema dell’angoscia che opprime i familiari della ragazza. Non sapere cosa le è accaduto, se è ancora viva … Il commissario Musella e il questore Santoro seguono qualsiasi pista, non lasciano nulla di intentato. Alle indagini si affianca anche la fidanzata di Antonio, Lorenza, che è una giornalista intrepida e determinata. Insieme iniziano a visitare i luoghi nei quali Partenope era passata. 

Attraverso pagine vibranti d’emozione, l’autrice accompagna Musella e il lettore fino al ritrovamento del cadavere. “La tensione nell’aria era palpabile, poiché ora avevano una pista concreta da seguire, ma anche una serie di domande che richiedevano risposte.” 

Anna riesce a raccontare quel dolore straziante e inconsolabile che investe i genitori che chiedono, vogliono giustizia. Ma sono anche consci del fatto che nessuna condanna per l’assassino riporterà indietro la loro figlia. Il vuoto, lasciato dalla sua perdita, non potrà mai essere colmato.

Nel giallo di Anna è centrale il tema del riscatto sociale.

“La vita a Napoli, con la sua ricchezza culturale e la sua passione palpabile, ci insegna che anche di fronte alle avversità più oscure, la comunità può emergere più forte di prima.”

Il legame che l’autrice ha con la sua città si avverte distintamente, permea tutto il romanzo, come un vento fresco, una melodia che si insinua nella storia narrata.

 

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