Un’autostrada per il sole. Sogni, speranze e la metafora della vita per l’artista AleSol
Cuore partenopeo ed anima internazionale: Alessia Pelliccia, in arte ALESOL è un giovane talento italiano che si affaccia con carisma e determinazione al mondo della musica, con la sua grinta ed il gioioso sorriso è già pronta a dare il meglio di se davanti al microfono. Solo qualche anno fa conquistava il secondo posto al Casalnuovo Music Festival ed ora ci anticipa un progetto discografico di prossima uscita mediante “Un’autostrada per il sole”, in radio e su tutte le piattaforme streaming e download dal 15 Giugno.
Il suo nome d’arte ci svela molto della sua personalità, in particolare l’amore verso la musica e quello per la Spagna (da qui l’unione del suo diminutivo e “Sol”, inteso sia come sole che come nota musicale).
Abbiamo deciso di conoscerla un po’ meglio e scoprire i suoi progetti per il futuro; sappiamo inoltre che la sua storia d’amore con la musica sboccia in tenerissima età e fiorisce non molto tempo dopo, attraverso lo studio del canto lirico.
Quali ricordi conservi di questo primissimo periodo in cui ti sei avvicinata all’esercizio del canto, in particolare quello lirico, e come hai capito che sarebbe diventata la tua passione per eccellenza?
«Avevo nove anni quando iniziai a cantare con la mia “vocina bianca”. Ricordo che mio nonno voleva sentirmi cantare “O sole mij”; dopo la sua morte non ho cantato per un bel po’, scoppiavo a piangere solo a provarci. Grazie a mia madre mi sono riavvicinata al canto, capendo che questo era uno stimolo per star meglio, e dunque la mia passione per eccellenza. Più avanti un professore notò la mia propensione per il canto lirico; tutt’ora quando partecipo ai provini mi chiedono perchè mantengo una postura così composta.
Forse il ricordo più intenso è stato esibirmi in un teatro, è stata un’emozione indescrivibile»
Considerato che stai facendo della musica la tua carriera e che al contempo studi lingue all’Università di Napoli, quali sono gli hobby o le passioni che coltivi nel tempo libero?
«Sono il tipo di persona che ama fare un po’ di tutto nell’ambito artistico. Oltre il canto adoro il ballo ed il teatro, ma direi che il mio hobby è sicuramente mangiare, se manca il pane a tavolo è una tragedia!»
Nel 2016, in seguito alla grande opportunità di conoscere Sal Da Vinci, ALESOL scrive il suo primo brano in lingua spagnola, come conferma del suo trasporto verso questa lingua e questa cultura. Il suddetto s’intitola Estoy Aqui e si avvale della collaborazione del celebre batterista Michael Baker, una vera e propria icona della musica. Quali ricordi hai di questi due artisti ?
«Al Festival di Casalnuovo incontrai Sal Da Vinci: ho potuto stringergli la mano, scattare una foto insieme e dirgli quanto lo ammiro. Alla fine del Festival, tra le altre persone, ha chiamato anche me sul palco per i saluti e questo gesto mi ha emozionato moltissimo.Che dire di Michael Baker … mi fece vedere una sua foto con Whitney Houston, non potevo crederci. Non dimenticherò mai ciò che mi disse a proposito di questo lavoro, di quanto sia necessario amarlo. Nonostante non sia un giovanotto, diceva, ha ancora la forza di suonare la sua batteria perchè crede profondamente nella musica.»
Com’è stato approcciarti per la prima volta alla scrittura di un brano e cosa ha rappresentato per te?
« Ti dirò, è stato del tutto spontaneo, come del resto penso dovrebbe sempre accadere. Ero a Dubai, in camera di mia sorella, e cominciai a buttare giù qualche idea. Solo dopo un bel po’ cominciai a canticchiare una melodia e così le parole vennero da se’, una dopo l’altra. Mia sorella per il carico emotivo di quella melodia mi cacciò dalla stanza; capii che era perfettamente come doveva essere: ricca di autenticità»
Ipoteticamente parlando, c’è un artista (italiano o straniero, contemporaneo o meno) col quale ti piacerebbe duettare?
« Non è una domanda semplice, concedimene due! Come artisti italiani direi Il Volo, sono una loro grandissima fan. Mentre se dovessi mai duettare con J Balvin penso che sverrei! »
Il brano “Un’autostrada per il sole” è stato scritto da Francesco Morettini e Luca Angelosanti, mentre il videoclip è stato girato da Claudio Zagarini ed ha già superato le 50.000 visualizzazioni. Il tema è fortemente metaforico: la vita come viaggio, un lungo e tortuoso percorso verso speranze, sogni e possibilità da cogliere al volo. Il video, fedele al tema, viene girato a bordo di un’auto che sfreccia sotto il sole, e protagonista è il mare, immenso come le occasioni che la vita ci presenta.
La metafora del viaggio è un tema ricorrente nei brani musicali, e negli ultimi tempi si avverte ancor di più la voglia dei giovani di scappar via dalla propria terra. In questo caso, invece, il viaggio di cui si parla è interiore e soggettivo. Qual è il messaggio che intendevi comunicare?
« In effetti con questo brano ho voluto mirare anche ai giovani. Un’autostrada per il sole è un’autostrada verso la vita, l’amore, gli obiettivi, non un voler scappare da qualcosa, ma andare avanti senza mai voltarsi. La vita è fatta di molti ostacoli e le grandi soddisfazioni vengono col tempo, ma come canto nel brano “il mare non lo puoi fermare”, ed è immenso. Non bisogna mai fermarsi, né guardarsi indietro»
Attenendoci al titolo del brano, qual è il “sole” verso cui viaggi, ossia l’obiettivo che speri di raggiungere o il sogno che ti auguri di realizzare?
«Il sole il realtà rappresenta la mia vita, il mio carattere, la mia solarità e la mia forza di sorridere, anche quando sembra troppo difficile. Come tutti ho affrontato brutti periodi, ho conosciuto persone più disposte a giudicarmi che a gioire con me, per cui ho deciso di non perdere me stessa, né tantomeno il sorriso»
Riprendendo ciò che ci hai raccontato riguardo la scrittura del tuo brano, cosa pensi della necessità di un valore come l’autenticità in questo ambito e nella musica in generale?
«La musica è la mia passione, e canto ogni volta che posso, che sia in piazza o ad un matrimonio piuttosto che ad un festival. Ti rivelo una piccolezza: quando mi esibisco ai ristoranti col canto lirico mi rimproverano di non alzarmi in piedi quando il pubblico mi applaude, ma io lo trovo irrispettoso. Faccio solo un cenno per ringraziare, anche se da seduta. Si tratta di educazione, verso il pubblico e verso i musicisti che mi hanno accompagnato e questo me lo ha insegnato la lirica»
Noi intanto ci auguriamo di incontrarti nuovamente e al più presto con tante novità e di ascoltarti in radio il prima possibile. Prima di salutarci ti chiediamo: sentiremo altri tuoi brani in lingua spagnola? Quali sono i tuoi obiettivi a breve termine?
«Surprise! Non voglio davvero rivelare nulla, ma non nego di aver pensato ad un brano italo-spagnolo, mi piacerebbe molto realizzare qualcosa del genere. Finita quest’estate mi dedicherò al secondo brano, perché no, in vista di qualcosa di più grande. Tranquilli, prometto che scoprirete i dettagli molto presto!»