Al MANN di Napoli Alessandro Haber legge l’opera di Gabriele Tinti
Alessandro Haber legge
“La nostalgia del poeta”
di Gabriele Tinti
Il 14 Marzo, dopo la conferenza stampa delle ore 11:00 presso il Museo Archeologico di Napoli, Alessandro Haber leggerà alcuni componimenti poetici di Gabriele Tinti ispirati ai capolavori della scultura antica riferiti ai poeti dell’antichità (e della leggenda) – Esiodo, Omero e Orfeo – esposti nel Museo.
La lettura rappresenta un’anteprima del Festival MANN Muse al Museo e avrà luogo in occasione del mese della poesia che culmina nella giornata mondiale della poesia istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente, data che segna anche il primo giorno di primavera.
I componimenti, pensati per essere letti di fronte alle opere che li hanno ispirati, fanno parte del progetto dello scrittore e poeta Gabriele Tinti “Rovine”, che ha già coinvolto negli anni passati importanti attori tra i quali Joe Mantegna, Robert Davi, Burt Young, Franco Nero, e musei di rilevanza internazionale come il Metropolitan Museum di New York, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco e il Museo Nazionale Romano.
Così l’autore spiega il suo lavoro complessivo: «Questa serie di poesie ecfrastiche tenta di riattivare l’aura oramai persa dell’opera d’arte, di tutte quelle reliquie di mondi ed eroi – di un’umanità – che non ci sono più. Il tragico senso di morte, di vacuità, che appartiene persino ai nostri capolavori che si vorrebbero eterni, l’indeterminatezza che ha circondato spesso le loro attribuzioni, il carattere talvolta puramente ipotetico degli studi, la frammentarietà mutilata con la quale quasi sempre dall’antichità sono giunti sino a noi, mi hanno fornito lo spunto per parlare della caducità della vita, d’ogni opera dell’uomo, del significato del tempo per noi. “…Quel che riguarda il corpo è una corrente che passa, quel che riguarda l’anima sogno e vanità; l’esistenza è battaglia in terra straniera; la gloria postuma oblio”, lenta caduta nella dimenticanza, nell’indifferenza dell’inorganico. Neanche le nostre opere ne sono immuni, così come ciò che più veneriamo. Nonostante il nostro disperato tentativo di preservarle e di resistere».
Gabriele Tinti è un poeta e scrittore italiano. I suoi libri sono conservati nei maggiori centri di ricerca della poesia internazionale come la Poets House di NYC, il Poetry Center di Tucson, la Poetry Foundation di Chicago, la Poetry Collection di Buffalo e la Poetry Library del South Bank Centre a Londra. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Victorious Youth , il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Musei come Il Museo Nazionale Romano, il Getty Museum di Los Angeles, il British Museum Centre di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles e la Glyptothek di Monaco. Le sue poesie sono state lette da attori come Robert Davi, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Anatol Yusef, Alessandro Haber e Joe Mantegna. Nel 2014 è stato invitato a partecipare alla Special Edition Series del SouthBank di Londra. Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira) in collaborazione con Andres Serrano. Il progetto “Rovine” verrà raccolto in un libro (Skira) nel 2018.
Alessandro Haber è uno dei più importanti attori italiani. Nato a Bologna trascorre gran parte della sua infanzia in Israele insieme al padre rumeno e alla mamma italiana. A nove anni torna in Italia e, appena ventenne, ottiene la parte di Rospo nel film La Cina è vicina di Marco Bellocchio a cui seguono piccole parti per conto di numerosi registi importanti, come: i fratelli Taviani, Bernardo Bertolucci e Federico Fellini.
Recita per Nanni Moretti in “Sogni d’oro” (1981) con Laura Morante; con Ugo Tognazzi e Philip Noiret in “Amici miei – Atto II” (1982) di Mario Monicelli; partecipa al film esordio di Gabriele Salvatores, “Sogno di una notte d’estate”(1983) e nel 1986 Pupi Avati lo scrittura per “Regalo di Natale”. In quest’ultimo ha finalmente un ruolo da protagonista ed è il suo primo vero successo. Il sodalizio con Avati risulta vincente. Il 1986 è un anno importante per la sua carriera. Compare in: “La donna del traghetto” di Amedeo Fago, “Anche lei fumava il sigaro” di Alessandro di Robilant, “Grandi magazzini” di Castellano Pipolo, “Innocenza” di Villi Hermann e “Com’è dura l’avventura” di Flavio Mogherini. Nel 1989 arriva anche il primo Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per il film, “Willy Signori e vengo da lontano” di Francesco Nuti. Negli anni novanta recita in Parenti serpenti del 1992 di Mario Monicelli
In teatro ha recitato in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, Arlecchino, Ugo di Carla Vistarini, Scacco pazzo (da cui ha poi tratto l’omonimo film del 2003 che lo ha visto debuttare come regista) e L’avaro di Molière. Sempre come attore teatrale, nel 2006 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore per l’interpretazione di Zio Vanja nell’omonimo testo di Anton Čechov.
Scrive e canta canzoni. Il suo primo CD è “Haberrante”(1995), a cui seguono “Qualcosa da dichiarare” (1999) e “Il sogno di un uomo”(2003). Ma il singolo che trova il favore del pubblico e della critica è “La valigia dell’attore”, composto per Haber da Francesco De Gregori. Nel 2006 viene scritturato di nuovo da Giuseppe Tornatore per “La sconosciuta” ottenendo un altro Nastro d’Argento nel 2007 come miglior attore non protagonista e, nel 2011, è diretto da Ermanno Olmi per il film “Il villaggio di cartone”.